Con le riaperture delle frontiere e della ripartenza dei mercati internazionali riunisce oltre 50 cantine italiane di spicco e quasi 70 operatori tra più importanti buyers internazionali e critici esteri provenienti da Giappone, Russia, Ucraina, Messico, Usa, Canada ed Europa intera. Da cornice fa sempre un luogo iconico del Bel Paese, il suggestivo Lago di Garda, indispensabile a trasmettere il valore vero dei vini italiani radicato nel terroir, nella storia e nella cultura uniche al mondo.
L’evento apre con seminari tematici intrinsecamente legati al momento storico, dopo 18 mesi di fermo sui mercati (ho.re.ca), il senso di disorientamento, di paura, di mancanza di fiducia è estremamente presente nei consumatori di tutto il mondo, non solo nel settore Wine.Italian Taste Summit riprende questa tematica affrontata nel World Marketing Summit a fine del 2020 da Philip Kotler & Partners, massimi esperti mondiali, ripropone la soluzione da essi individuata ovvero Experience Design, riadeguandola alle regole specifiche dell’ambiente vitivinicolo italiano.
Experience Design è la creazione (disegno) di un’esperienza rassicurante per i consumatori, è una strutturazione accurata dei rituali dedicati ai clienti e alla loro partecipazione attiva nella vita dell’azienda, sia offline che online. È una svolta davvero epocale: il consumatore da ora è parte integrante dell’azienda, della sua identità, visione e mission!!! Siamo in una nuova epoca si.
Lo sviluppo della tematica è stato reso possibile dagli illustri relatori: Professor Vincenzo Russo, docente di Neuromarketing all’Università IULM di Milano, Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, il Professor Daniele Cavicchioli, docente di Economia agroalimentare all’Università degli Studi di Milano, e Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento turismo del vino della Lombardia, coordinati da Emanuele Bottiroli, giornalista ed esperto di marketing del vino.
Ha sottolineato il professor Vincenzo Russo: “Le persone che vengono più coinvolte dal punto di vista emozionale creano legami più profondi con l’azienda e con i suoi prodotti, al punto da diventarne spesso addirittura Ambassador. Trovare le giuste strategie per conquistare nuove quote di mercato all’estero, dove nel 2020 il valore dell’export del vino italiano ha sfiorato quota 6,3 miliardi di euro, è quindi più importante che mai.”
“La pandemia ci ha insegnato che i cambiamenti sono inevitabili e ci ha dimostrato che le abitudini di consumo e acquisto possono cambiare molto rapidamente”, ha confermato Ettore Prandini, “Noi dobbiamo investire, guardare al futuro, pensare agli aspetti strategici, perché la qualità del prodotto deve essere necessariamente accompagnata da strategie di marketing ben organizzate, oltre che declinate pensando di volta in volta quali sono i mercati di destinazione. In questo l’Experience Design rappresenta sicuramente uno strumento prezioso”.
Nei due giorni successivi ai lavori dei seminari sono andati in scena tutti gli incontri b2b tra cantine e importatori, in un’atmosfera di grande entusiasmo, professionalità e veri affari a volte conclusi persino in sede.
Le aziende partecipanti:
Enrizzi, Masi (Bossi Fedrigotti, Serego Alighieri, Canevel), Monviert, Firriato, Cascina Chicco, Feudi di Romans, Varvaglione, Borgo La Caccia, Ronco Margherita, Marchesi Torrigiani, Bocale, Villa Canestrari, Le Morette, Centanni, Tenuta Cuffaro, Torrevilla, Massimago, Montaribaldi, Dogliani il Generale, Farina, Amastuola, Di Ruscio, Terra Fageto, Pietro Cassina, Tenuta Beltrame, Tenuta Tre Gemme, Cantarutti Alfieri, Cascina Castlet, Consorzio Vintesa, Pedres, Tenuta Scrafana, Nettare dei Santi, San Lorenzo, Colli del Soligo, Corte Adami, Tenuta Casenuove, Biagi, Fattoria Saltecchio, Nepos Villae, Antica Hirpinia, Transilvania Wine, Terre di Serrapetrona, Casalfarneto, Vigna Madre, Bosio Family Estate, Aldo Marenco, Puntozero, Iris Vigneti, Ricchi, Amarano.
Copyright © 2023 Italian Taste Summit – Milano, Italia