Roma (2020)

La seconda edizione di Italian Taste Summit, grazie ai calcoli di previsione (Institute for Health Metrics and Evaluation – University of Washington), alla grande determinazione dello staff e a quel pizzico di fortuna, è stato uno dei pochi e di sicuro l’ultimo degli incontri b2b in presenza del 2020. Una schiera di 35 cantine, provenienti da 14 regioni italiane, ha incontrato vis à vis 30 importatori provenienti da 4 continenti (Europa, Asia e Americhe) e circa 15 Paesi differenti (tra i quali: Usa, Cina, Giappone, Messico, Russia, Germania, Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Francia, Danimarca e Polonia).

E’ stato entusiasmante confrontarsi con i buyer esteri durante l’evento e nei follow up dei mesi successivi e trovare la certezza delle caratteristiche da loro ricercate nei b2b dell’ITS e nelle etichette tricolore partecipanti, che sono proprio i fattori distintivi di ogni edizione: la territorialità, l’esclusività e un’idea di nicchia di un vino che non possa essere confuso con altri di altre realtà. Il format in presenza ha avuto l’estensione negli incontri online il 12 e 13 dicembre 2020, dedicati agli importatori dalle nazioni impossibilitate a partecipare ad ottobre quali Estonia, Ungheria e Ucraina. Complessivamente, tutta l’operazione della promozione in export ha dato l’origine a 107 trattative dal live di Roma e 21 trattative dopo la versione online, un risultato giudicato di tutto riguardo.